Titolo del progetto: MAAT (Mobilizing Youth for Gender Inclusive Cities) finanziato dal Programma Erasmus+ KA220-YOU-Cooperation partnerships in Youth, progetto n. 2022-1-IT3- KA220-YOU-000085578 Si rimanda, oltre che ai documenti ufficiali, al Sito web del Progetto: Mobilizing Youth for Gender Inclusive Cities (maatproject.eu).
Durata: dal 29/12/2022 al 28/12/2024.
Responsabile scientifico Uninettuno: Prof.ssa Nora Moll (Principal Investigator)
Membro della ricerca: Prof.ssa Vanessa Bilancetti (Researcher)
Sintesi: Insieme ai partner italiani ed europei del progetto (Fondazione Giacomo Brodolini (Italy), Citizens In Power (Cyprus), HELIXCONNECT EUROPE (Romania), Placemaking Western Balkans (Serbia) e ISQe (Portugal)) il gruppo Uninettuno si propone di promuovere lo sviluppo di politiche urbane attraverso l’educazione non formale e partecipativa delle persone giovani. Facendo leva sui risultati di numerosi studi che evidenziano una diseguaglianza di genere nella progettazione, nella gestione e nell’attraversamento degli spazi urbani, il progetto si propone di coinvolgere gruppi di giovani adulti fornendo loro stimoli e strumenti per riflettere e sviluppare idee innovative su tematiche quali: Progettazione urbanistica, Mobilità e Infrastrutture, Molestie e violenza sessuale da un punto di vista intersezionale e di genere. Nel corso del 2023 sono stati organizzati 20 Youth Policy Labs, 5 per ogni partner. Nel 2024 sono stati sviluppati delle strategie e degli strumenti di educazione informale, rivolti agli stessi giovani adulti e agli operatori di varie associazioni giovanili. Il progetto culminerà nella creazione e nel piloting di un educational Game e si concluderà con delle conferenze nazionali organizzate dai singoli partner.
Titolo del Progetto: WISE-Tourism (Water Innovation and Sustainability Enhancements in Tourism Facilities)-Interreg Euro-MED PROGRAMME.
Durata: se approvato e finanziato, il progetto avrà una durata di 4 anni
Responsabile scientifico Uninettuno: Prof. E. Brienza
Sintesi: Insieme a partner europei quali l’Università di Lisbona, il Centre de Ciència i Tecnologia Forestal de Catalunya (CTFC), il Centre For Research And Technology (CERTH, Grecia), l’Active Agency for Rural Development of Zadar (AGRRA, Croazia), il Beder University College (Albania), la Escola Superior de Hotelaria e Turismo do Estoril (Portogallo) e L’Università autonoma di Barcellona; il progetto si concentra sulle aree rurali e montuose della regione EURO- MED che soffrono di scarsità d'acqua legata ai mutamenti climatici. Questi territori condividono sfide comuni: sistemi idrici frammentati, maggiore pressione da parte del turismo, necessità di salvaguardia del paesaggio e del patrimonio, urgenza di gestione sostenibile delle risorse idriche. Il progetto include anche l’area pilota dei Monti Erei, in Sicilia, dove la siccità e gli incendi stanno diventando più frequenti come accade presso il sito archeologico di Rossomanno in Sicilia che, gestito dalla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Enna, presenta sfide di protezione del patrimonio naturale e culturale. Ognuno dei territori analizzati dai partners è caratterizzato da un mix unico di vulnerabilità naturale, domanda di acqua guidata dal turismo e necessità di sistemi di gestione idrica migliorati. Affrontando queste sfide specifiche con strumenti di monitoraggio avanzati e coinvolgimento delle parti interessate, il progetto mira a creare soluzioni scalabili e basate sui dati che garantiscano un turismo sostenibile ed ecosistemi resilienti in tutta la regione EURO-MED.
CONVENZIONI E PROTOCOLLI D’INTESA
Indagini archeologiche presso il sito antico di Eridu (Nassiriya, Iraq)
Eridu è un centro abitato antico tramandato dalla letteratura sumera e localizzato archeologicamente circa 20 km a sud-est di Ur (nell’attuale comprensorio di Nassiryia): il sito, data la sua importanza storica, dal 2016 fa parte della Word Heritage List dell’UNESCO.
L’area dell’insediamento, indagata precedentemente solo più di 70 anni fa da Fuad Safar, è vastissima ed è caratterizzata dalla presenza di vari mounds ove si concentrano tracce cospicue di frequentazioni antiche, differenziate, in ciascuna area, per cronologia e per tipologia.
Sul mound centrale gravita la grande ziggurat della città, dedicata al dio Enki e costruita al di sopra di un tempio più antico, appartenente alla facies culturale Ubaid databile tra il 5000 e il 3500 a.C. A questo periodo, subito al difuori del temenos dell’area sacra, appartiene anche una estesa necropoli le cui fasi si sovrappongono una alle altre.
In un altro mound, invece, sito nel versante nord, sono stati rinvenuti edifici amministrativi, le cui prime fasi sono di età sumera, mentre nelle altre aree sono visibili tracce di attività artigianali e residenziali.
Nuove indagini sono state intraprese dal 2019 da parte della Sapienza Università di Roma in collaborazione con l’Università di Strasburgo, per la ridefinizione topografica e urbanistica dell’abitato antico, tramite indagini di superficie e scavi stratigrafici.
Nel luglio 2022 è stata siglata una Convenzione di collaborazione Scientifica tra la Sapienza Università di Roma e l’Università Telematica Internazionale Uninettuno, avendo alcuni dicenti Uninettuno già collaborato sul campo al progetto di ricerca.
La convenzione prevede attività innovative di rilevamento, telerilevamento, documentazione e gestione dei dati geografici, topografici, architettonici ed archeologici con lo sviluppo di nuovi approcci metodologici, legati al rilievo e alla gestione cartografica mediante l’uso di tecnologie digitali avanzate; è prevista anche un’attività di formazione e training sui diversi aspetti teorici e strumentali inerenti alle attività oggetto della collaborazione.
Indagini archeologiche presso l’antico abitato siculo-greco di Monte Rossomanno (Enna, Sicilia)
L’area archeologica di Rossomanno è situata nel territorio del Comune di Enna: qui si conservano importanti testimonianze archeologiche (un centro urbano indigeno-ellenistico con necropoli ed opere di difesa ed un insediamento fortificato di età alto-medievale) che, negli anni passati, sono state indagate solo parzialmente.
La Soprintendenza per i BB.CC.AA di Enna, al fine di incrementare le azioni volte alla piena conoscenza e valorizzazione dell’area archeologica di Rossomanno, ha intrapreso nuove indagini archeologiche, finalizzate alla documentazione, studio e comprensione del contesto archeologico del sito, istituendo una convenzione di ricerca triennale, stipulata nel gennaio del 2022, con l’Università Telematica Internazionale Uninettuno e con l’Università degli studi di Enna “Kore”.
Le nostre indagini preliminari hanno messo in evidenza un centro abitato di età classica (con tracce di frequentazione già dall’età del Bronzo) che si è progressivamente insediato su tre alture contigue e nella valle da esse dominata: qui sono stati rinvenuti un luogo di culto ed un edificio semicircolare la cui forma rimanda fortemente ad un teatro di tipo greco. Ai piedi dei rilievi, invece, sono state trovate necropoli distinte, che mostrano caratteri culturali greci ma anche fortemente indigeni, come per esempio accade nel case di alcune tombe, con recinto circolare in pietre, la cui pavimentazione è tappezzata da crani umani.
L’obiettivo della ricerca è quindi stabilire le vicissitudini urbanistiche ed archeologiche del sito identificando i caratteri di convivenza, integrazione e sviluppo delle due diverse comunità, inquadrati nelle vicende storiche ed insediamentali del più vasto paesaggio degli Erei, tramite i metodi e gli strumenti aggiornati dell’archeologia dei paesaggi, dello scavo stratigrafico, del rilievo e dell’analisi archeologico-architettonica.
La ricognizione intensiva messa in atto dall’ UTIU nel settembre 2023, oltre ad essere stata un momento valido di didattica sul campo per gli studenti Uninettuno, ha confermato il carattere ellenico dell’area indagata: accanto al sacello è stato rinvenuto un altare, perfettamente allineato, che ne conferma il carattere religioso dei luoghi, mentre la grande struttura semicircolare sita immediatamente ad est è stata indagata più a fondo, mettendo in luce e documentando i muri di contenimento che la compongono ed evidenziandone il carattere di teatro antico.
Sono state messe in atto anche attività di archeologia pubblica organizzando open-days sul luogo e conferenze pubbliche presso i comuni limitrofi al sito archeologico, al fine della valorizzazione del sito disseminandone la conoscenza.
Sun Temples Project: Indagini archeologiche presso il Tempio Solare di Niuserra ad Abu Ghurab (Giza, Egitto)
L’area di Abu Ghurab, sita circa 700 m a NW della necropoli di Abus Sir, ricade all’interno del vasto comprensorio delle Necropoli Menfite (da Giza fino a Dashur) ma si distingue per la presenza esclusiva di complessi templari, dedicati al culto solare.
Le fonti scritte elencano qui la presenza di 6 templi solari costruiti durante la V dinastia; due di questi sono stati messi in luce ed identificati, a poca distanza uno dall’altro, dagli scavi di L. Borchardt realizzati all’inizio del secolo scorso: il Tempio di Niusserra e quello di Userkaf.
Nuove ricerche sono state messe in atto dal 2010 in collaborazione fra vari istituti accademici, come L’Università L’Orientale di Napoli e la Charles University di Praga, e oggi sono arricchite da un
Agreement triennale fra l’Università Telematica Internazionale Uninettuno e l’Institute of Mediterranean and Oriental Cultures della Polish Academy of Sciences, siglato nel settembre 2022. Le operazioni di pulizia e rianalisi così come vari saggi stratigrafici di approfondimento messi in atto presso il Tempio Solare di Niuserra, hanno messo in luce negli ultimi due anni un tempio più antico, parzialmente noto dagli scavi pregressi, che alcuni sigilli di recente rinvenimento metterebbero in connessione con il re Shepseskara (altrimenti poco noto dalle tracce archeologiche).
Le indagini attuali si svolgono sia all’interno del tempio solare di Niuserra che nei suoi dintorni, nel tentativo di ricostruzione paesaggistica e architettonica del paesaggio antico, volta alla ricomposizione delle tracce di insediamento, di uso e di frequentazione che hanno interessato l’area nel corso dei millenni, con investigazioni geognostiche non distruttive per la ricerca di evidenze strutturali sepolte dalla sabbia.
Le attività di scavo, analisi e documentazione si svolgono seguendo metodi stratigrafici rigorosi, utilizzando strumenti tradizionali ma anche avanzati (laser-scanner, fotogrammetria digitale, GNSS centimetrico, GPR, GIS e ArcheoBIM).
Accordo di Collaborazione Scientifica con il Parco Archeologico del Colosseo nell’ambito del progetto Curiae Veteres.
Il progetto Curiae Veteres, rientrante nel programma PNRR Caput Mundi. Patrimonio culturale di Roma nell’ambito del Next Generation EU, prevede la conservazione dell’omonimo sito archeologico presso le Pendici NE del Palatino così come delle piccole terme rinvenute nel complesso adiacente, più ad ovest, detto Bagni di Eliogabalo.
Si tratta di un luogo storico di Roma, sito al centro della città imperiale antica e legato dalla tradizione storiografica alle origini della città stessa: la sua occupazione risale all’età del Ferro e fu continua fino alla fine dell’età antica; il luogo fu coinvolto da una serie quasi ininterrotta di stravolgimenti urbani, legati ad eventi eccezionali di distruzione, come l’incendio neroniano, e ricostruzione, come la Domus Aurea, con continue sovrapposizioni stratigrafiche venute alla luce nel corso di una serie di scavi e ricerche archeologiche qui condotti dal 1986 al 2017.
Se la parte più occidentale dell’area indagata è stata recentemente coinvolta da un intervento di conservazione, restauro ed esposizione pubblica (con l’eccezione delle piccole terme site sul limite dei Bagni di Eliogabalo), la parte che si affaccia sul Colosseo necessita di un nuovo intervento di valorizzazione, che prevede nuovi rilievi, opere di consolidamento, un nuovo progetto di restauro ed impianti multimediali per l’esposizione ai visitatori.
Nell’ottobre del 2023 è stato siglato un Accordo di collaborazione Scientifica tra il Parco Archeologico del Colosseo e l’Università Telematica Internazionale Uninettuno, data la partecipazione decennale da parte di alcuni docenti Uninettuno alle ricerche archeologiche pregresse.
L’accordo, di durata triennale, prevede attività innovative di rilevamento delle evidenze archeologiche ed architettoniche, tramite l’uso di tecnologia avanzata; è prevista anche la partecipazione degli studenti Uninettuno ad attività formative sul campo.
Indagini archeologiche presso i siti di Festòs e Haghia Triada (Creta)
Nel 2021 è stato firmato un accordo di durata triennale con il Centro di Archeologia Cretese presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università degli studi di Catania. Il Centro di Archeologia Cretese ha infatti attivato una convenzione con la Scuola Archeologica Italiana di Atene per il prosieguo delle attività a Festòs ed Haghia Triada, nel periodo 2020-2024 (con sospensione nel 2024 per lavori di ristrutturazione dei magazzini della Missione e ripresa e conclusione nel 2025). La convenzione all’art. 2.3, prevede che “L’Università degli Studi di Catania, tramite il Centro di Archeologia Cretese che ha sede presso il Dipartimento di Scienze umanistiche, potrà avvalersi, previa comunicazione alla SAIA, della collaborazione di gruppi di ricerca provenienti da altre Università e avrà cura di stipulare con esse un Protocollo d’intesa.” Per il Centro, il Responsabile Scientifico è individuato nella persona del Direttore della Missione Archeologica a Festòs e Haghia Triada, Prof. Pietro Maria Militello. Per la Facoltà di Beni Culturali, il Responsabile Scientifico è individuato nella persona del Prof. Luca Antonio Girella, Professore Associato di Civiltà Egee presso la Facoltà di Beni Culturali dell’Università Telematica Internazionale Uninettuno.
Protocollo d’Intesa per attività di collaborazione scientifica, ricerca e comunicazione nell’ambito delle attività di spettacolo
Il 20 maggio 2024 è stato siglato il Protocollo d’Intesa tra l’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo e l’Università Telematica Internazionale Uninettuno (UNIVTELEMATICA - prot. n. 0005479 del 21-05-2024 – E) al fine di realizzare, per il tramite della Facoltà di Beni culturali, iniziative comuni e collaborazioni per l’ideazione e la realizzazione di attività di ricerca scientifica applicata al contesto dell’arte, della cultura e dello spettacolo dal vivo e di promozione, valorizzazione e comunicazione dei relativi risultati. Tra le attività e i progetti oggetto del Protocollo sono state previste la creazione di una rubrica periodica (a partire da novembre 2024) sulla testata web “Notizie di Spettacolo”, dedicata al mondo della cultura e dello spettacolo, legata all’approfondimento di notizie e argomenti connessi con lo spettacolo da vivo, l’arte e la cultura e le sue correlazioni con il benessere, la salute e i mutamenti delle società contemporanee; l’organizzazione di conferenze, convegni, workshop e seminari dedicati alle diverse forme di ricerca scientifica applicata al contesto dell’arte, della cultura e dello spettacolo dal vivo; attività mirate alla crescita della consapevolezza del valore non soltanto culturale ed economico ma anche sociale dello spettacolo dal vivo, nonché all’approfondimento delle ricadute del consumo culturale sul benessere del pubblico; attività di ricerca finalizzata all’esplorazione delle attese del pubblico, con particolare riferimento al pubblico giovane, rispetto all’arte, alla cultura e allo spettacolo dal vivo.