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Corso Vittorio Emanuele II, 39 - Roma 0669207671

Attività di Ricerca - Facoltà di Scienze della Comunicazione

L’attività di ricerca svolta dai professori e dai ricercatori della Facoltà di Scienze della Comunicazione si muove in conformità: 1) con i progetti di ricerca individuali, 2) con i progetti di ricerca che vedono una coesione e un dialogo interdisciplinare tra docenti e ricercatori della Facoltà, e tra gli stessi e i colleghi dell’Ateneo, 3) con le linee ed i progetti orientati alla cooperazione di docenti e ricercatori dell’Ateneo con docenti e ricercatori di altri atenei italiani.
Ulteriori sforzi si stanno compiendo in direzione di una partecipazione alle ricerche finanziate a livello nazionale e in ambito europeo

Sono state quindi avviate iniziative in tre direzioni differenti ma complementari:

  1. Monitoraggio sistematico dei bandi di ricerca nazionali ed europei, con particolare riferimento a Erasmus+ e Horizon 2021-27.
  2. Partecipazione a programmi di ricerca interfacoltà all’interno dell’Ateneo (in particolare ai Horizon 2021-27, in particolare relativamente al Cluster 2: Cultura, creatività e società inclusiva).
  3. Avvio di iniziative di programmi di ricerca interdisciplinari fra i docenti e ricercatori della Facoltà, al fine di realizzare sinergie rese possibili dall’affinità di interessi di ricerca.
  4. Rafforzamento della collaborazione con altre Università e centri di ricerca italiani al fine di consolidare la già avviata relazione di scambi di esperienze scientifiche e didattiche e di un confronto tra le varie competenze dei rispettivi ricercatori e docenti.

Attività di Ricerca - Facoltà di Scienze della Comunicazione - Progetti di Ricerca

CAST – Centro internazionale di ricerca Catholicism and Audiovisual Studies

Il Centro internazionale di ricerca CAST, istituito nell’ambito della Facoltà di Scienze della Comunicazione di Uninettuno nel corso del 2020, è nato dall’esigenza, avvertita da tempo tra gli specialisti di questo ambito di studi, di costituire un’area di ricerca entro la quale poter approfondire e dibattere le tematiche relative allo studio del rapporto tra cattolicesimo e audiovisivo in una prospettiva internazionale e multidisciplinare. In tempi recenti, infatti, il tema del rapporto tra cattolicesimo e audiovisivo ha acceso l’interesse di un numero crescente di studiosi afferenti a svariati contesti accademici e culturali travalicando gli ambiti delle università pontificie e cattoliche o delle istituzioni prettamente ecclesiastiche. Sono sorti così molti laboratori di ricerca sul tema, con un forte dinamismo soprattutto in ambito italiano, che hanno operato spesso in modo autonomo e disarticolato. Tra le realtà più attive che hanno promosso cantieri di studio si possono citare l’Università degli Studi di Milano (Italia), l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (Italia) la Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII di Bologna (Italia), il Documentation and Research Centre on Religion, Culture and Society (KADOC – Katholieke Universiteit, Leuven), la World Catholic Association for Communication (SIGNIS), l’Oxford Brookes University (UK), la Fordham University di New York (USA). Tutte realtà con le quali il CAST è in contatto e che costituiscono il punto di partenza del consolidamento del network che si intende promuovere.

L’Università Uninettuno, forte della sua vocazione statutariamente internazionale e della sua congenita struttura “reticolare”, appare infatti la sede ideale per promuovere un Centro che, oltre a sostenere ricerche specifiche, favorisca lo sviluppo di una rete accademica internazionale in grado di aprire un confronto sugli statuti epistemologici del filone di ricerca e di stimolare nuovi fronti di studio sviluppando al contempo un dibattito sui modelli didattici.
In tal senso l’ambito dei Religion and Media Studies, al quale il filone su cattolicesimo e media solo in parte può essere ricondotto, rappresenta un modello cui riferirsi. Sorti da tempo in ambito anglofono essivantano già una solida strutturazione in molte università in varie parti del mondo con società accademiche, riviste e collane editoriali dedicate. In questo solco, la strutturazione di una stabile occasione di confronto sulle ricerche permetterà anche di valorizzare le specificità del filone sul cattolicesimo. L’approccio fortemente interdisciplinare di impianto culturalista che contraddistingue i Religion and Media Studies caratterizza infatti alcune tendenze degli studi su cattolicesimo e media ma non ne esaurisce la vocazione epistemologica. Questi studi – innestandosi nella lunga tradizione delle ricerche storico-religiose sul cattolicesimo – si distinguono anche per un’attenzione marcata all'esplorazione delle dinamiche sociali ed economico-politiche dei fenomeni, trovando nell’uso pressoché sistematico delle fonti d’archivio una forte caratterizzazione metodologica.

Il CAST mira così a porsi come strumento di promozione e coordinamento internazionale di un network tra Università e realtà culturali favorendo lo sviluppo delle ricerche, il confronto e le sinergie sul tema. Il progetto del CAST si fonda al momento su due principali linee di sviluppo:

  1. La costituzione di un tavolo di confronto permanente impegnato nella promozione del dibattito scientifico in ottica interdisciplinare e internazionale, che prevede: un’attività di supporto logistico e organizzativo tesa a favorire lo scambio di informazioni tra ricercatori del settore, lo sviluppo di collaborazioni scientifiche tra le realtà della rete, l’allestimento di iniziative divulgative o promozionali volte a stimolare l’interesse della comunità scientifica e del mondo della cultura verso le tematiche in oggetto; l’organizzazione di periodiche occasioni di confronto per la messa in comune di ricerche in corso e risultati acquisiti da articolarsi attraverso workshop, giornate di studi e convegni e un grande convegno internazionale da tenersi ogni tre anni. Questa linea di sviluppo è pensata in particolare per articolare il network con altre Università e Istituzioni culturali.
  2. La realizzazione e implementazione progressiva di una piattaforma digitale – il Portale Storico sul cattolicesimo e gli audiovisivi – pensata per rispondere a tre diverse esigenze:
    1. costruire uno strumento che contribuisca alla salvaguardia e valorizzazione delle fonti storiche audiovisive nel solco dei progetti di “mass-digitisation” promossi da tempo dal Coordinating Council of Audiovisual Archives Associations (CCAAA);
    2. offrire uno supporto importante per le ricerche e i dibattiti scientifici promossi dal CAST;
    3. fornire una strumentazione tecnologica che permetta di sviluppare innovativi modelli didattici di apprendimento attraverso l’utilizzo di materiali tematici. Concretamente, con il Portale Storico si intende fornire accesso a documenti audiovisivi oggi disseminati in archivi fisici e digitali tra loro scollegati, realizzando una piattaforma di condivisione organizzata secondo sezioni tematiche e percorsi di approfondimento che prevedano l’esplorazione di documentazione cartacea digitalizzata collegata.

    Nel corso del 2021 si è provveduto ad organizzare una pagina di presentazione del Centro CAST nell’ambito del sito dell’Ateneo: https://www.uninettunouniversity.net/it/centro-internazionale-di-ricerca.aspx.

Partecipazione del personale docente UniNettuno

Dario Edoardo Viganò
Gianluca della Maggiore

Digitalizzazione e valorizzazione dei Cinegiornali “Attualità Cattolica-Roma nel mondo”

Il progetto di ricerca sui cinegiornali “Attualità Cattolica-Roma nel mondo” è sorto nel 2020 come iniziativa-pilota nell’ambito del Centro CAST e si è concluso nel settembre 2021. Esso è stato realizzato grazie ad un finanziamento della SIAE e alla collaborazione dell’Archivio Storico dell’Istituto Luce-Cinecittà, dell’Archivio della Direzione Generale per il Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dell’Archivio Storico della Casa Generalizia della Società San Paolo. Il progetto ha messo al centro un prodotto cinematografico realizzato negli anni Cinquanta dalla Sampaolo Film di particolare rilevanza per la storia del cattolicesimo in quanto unico esempio di attualità cinematografiche a diffusione internazionale (oltre all’Italia, Olanda, Belgio, Germania, Svizzera, Stati Uniti e Canada), esclusivamente dedicate ai fatti cattolici e vaticani. Si tratta della serie di cinegiornali “Roma nel Mondo – Attualità cattolica”, editi in cinque lingue e realizzati tra il 1955 e il 1960 per 49 nn. totali.
Con la direzione scientifica del prof. Dario Edoardo Viganò e il coordinamento delle ricerche del prof. Gianluca della Maggiore, il progetto ha coinvolto anche tre figure tecniche: la dott.ssa Patrizia Severi, per il lavoro sulla base dati, contenuti digitali e metadatazione, il dott. Gabriele Bigonzoni, per la ricerca dei materiali d’archivio e l’attività di digitalizzazione e il dott. Pier Luigi Raffaelli per attività di coordinamento, relazioni e ricerche con l’Archivio della Direzione generale Cinema e audiovisivo del Ministero della Cultura e l’Archivio storico Luce.
Sul piano storico-archivistico gli esiti del progetto hanno condotto a recuperare i materiali relativi ai 49 numeri del cinegiornale (per 301 servizi di attualità cinematografica) e sono stati digitalizzati dall’Archivio Luce i 41 numeri disponibili (per 242 servizi): si è poi proceduto alla loro catalogazione secondo la normativa e gli standard di settore previsti a livello nazionale e internazionale. Si sono poi operate specifiche ricerche nell’Archivio della Direzione generale Cinema e audiovisivo e negli archivi della San Paolo che hanno condotto ad una mappatura del materiale e alla digitalizzazione dei documenti più importanti.
Sul piano storico-scientifico il progetto ha contribuito ad aprire uno squarcio inedito sulla Chiesa della seconda metà degli anni Cinquanta, facendo luce al contempo sulla complessità del rapporto tra il papato e i mass media alla vigilia del Concilio Vaticano II.
Per una prima divulgazione dei risultati nell’ambito della comunità scientifica di riferimento si è proceduto alla realizzazione di un video-saggio a cura del prof. Dario Edoardo Viganò e del prof. Gianluca della Maggiore preparato per il convegno annuale Lo stato e il futuro della ricerca organizzato dalla Consulta Universitaria del Cinema (a cura di Paola Brembilla, Ilaria A. De Pascalis e Giovanna Maina, con la direzione scientifica di Giulia Carluccio). Il video-saggio che contiene una prima sintetica esposizione dei risultati della ricerca e una prima dimostrazione dei risultati delle digitalizzazioni delle pellicole, è rimasto visibile online sul sito della CUC nel corso dell’estate del 2021. Il video saggio è stato poi discusso il 13 settembre 2021 nell’ambito degli incontri e delle tavole rotonde del convegno CUC tenutosi presso l’Università di Roma Tre (12-14 settembre 2021).
I materiali digitalizzati opportunamente catalogati saranno inseriti nella digital library realizzata grazie al finanziamento ottenuto per il progetto “Analisi e valorizzazione della documentazione storico archivistica sul cinema ed i cattolici”.

Partecipazione del personale docente UniNettuno

Dario Edoardo Viganò
Gianluca della Maggiore

Progetto “Analisi e valorizzazione della documentazione storico archivistica sul cinema ed i cattolici”

Il progetto, sviluppato dal CAST e finanziato nell’ambito del bando 2020 “Progetti speciali per il cinema e l’audiovisivo” della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura, promuove un’attività di ricerca e analisi sulla produzione cinematografica non fiction sui temi legati al cattolicesimo i cui risultati troveranno spazio in una digital library dedicata.
Con la progressiva implementazione della digital library si intende avviare la costruzione di un sistema organizzato di valorizzazione di questo specifico patrimonio, agevolando la sua accessibilità in stretta connessione con gli istituti di conservazione. Un sistema che attivi un circuito virtuoso per la digitalizzazione del materiale storico audiovisivo e cartaceo e funzioni da punto di riferimento per gli studiosi del settore in ambito nazionale e internazionale, alimentando lo scambio di informazioni tra ricercatori, lo sviluppo di collaborazioni scientifiche tra le varie realtà culturali interessate.
Per stimolare l’attenzione della comunità scientifica e del mondo della cultura verso le tematiche al centro del progetto, è prevista anche l’organizzazione di un convegno di studi nazionale pensato come una sorta di “stati generali” della ricerca su questi temi e come momento per fare un punto sullo stato dell’arte del patrimonio disponibile.
Il primo focus che orienterà l’implementazione della digital library è dedicato agli anni del pontificato di Pio XII (1939-1958). Si tratta di una scelta dettata sia da motivazioni di natura metodologico-storiografica che tecnico-archivistica. Non vi è dubbio, infatti, che il pontificato di Pio XII costituisca il momento culminante di maturazione nella relazione tra il cinema e il mondo cattolico: da un lato perché, come gli storici hanno fatto notare, papa Eugenio Pacelli coltivò «un’attenzione spasmodica, multiforme, martellante, quasi ossessiva per i mezzi di comunicazione di massa» (cfr. S. Lanaro, Storia dell’Italia repubblicana, Venezia 1992, p. 109), dall’altro perché l’arco temporale del pontificato, racchiuso tra l’avvento del sonoro e quello della televisione, coincise di fatto col momento di massima incidenza planetaria del medium cinematografico.
Non per caso proprio agli anni di questo pontificato sono stati dedicati fino ad oggi la maggior parte degli studi accademici su questi argomenti data l’alta concentrazione di temi che è possibile porre al vaglio delle fonti: la notevole produzione magisteriale in materia; la formalizzazione di molti percorsi istituzionali (dalla nascita della Pontificia Commissione Cinema ai vari Centri cattolici cinematografici in numerosi paesi); la costituzione di numerose società cinematografiche cattoliche (la Orbis Film e la Universalia, per citare solo quelle vicine alla Santa Sede); il capillare consolidamento di esperienze editoriali specifiche; il pieno sviluppo della dimensione politico-culturale dei problemi (dalla censura ecclesiastica alle questioni legate all’esercizio).
L’opportunità di concentrare in prima istanza l’attenzione su questo periodo trova ancor più sostegno nella svolta che è stata impressa anche a questo campo di ricerca dalla recente decisione (marzo 2020) di papa Francesco di aprire finalmente agli studiosi i fondi degli Archivi Vaticani relativi al pontificato di Pio XII, che ha aperto altri fronti di studio gettando luce su nuove fonti e materiali.
La digital library nasce, per sua natura, come un work in progress. In essa materiale audiovisivo avrà un ruolo preponderante ma nell’organizzazione complessiva la restante documentazione disponibile assumerà pari importanza (collezioni fotografiche, collezioni cartacee, materiali bibliografici, fonti a stampa come quotidiani e periodici). L’accesso al patrimonio storico digitalizzato sarà reso possibile da un propedeutico e progressivo intervento di catalogazione e descrizione informatizzata delle diverse tipologie di materiali destinati alla pubblicazione, finalizzato alla corretta gestione e diffusione in ambito digitale e all’interoperabilità dei dati provenienti da repository digitali eterogenei.
La digital library verrà arricchita progressivamente di materiali digitalizzati nell’ambito di progetti di ricerca specifici. I primi materiali che popoleranno la banca dati si riferiscono al Progetto di digitalizzazione e valorizzazione dei Cinegiornali “Attualità Cattolica – Roma nel mondo”.

Partecipazione del personale docente UniNettuno


Dario Edoardo Viganò
Gianluca della Maggiore

Sostenibilità e Indici di Sviluppo

La linea di ricerca sugli indici di sviluppo si collega ad un progetto più ampio di collaborazione tra Uninettuno e RWTH Aachen University sui temi della sostenibilità. La collaborazione è iniziata nel giugno del 2018 e in luglio si è giunti ad un progetto comune tra le Facoltà di Ingegneria, Economia e Scienze della comunicazione di Uninettuno e l’Institute and Chair of Sustainability in Civil Engineering della RWTH Aachen University. Il progetto per ora si sviluppa lungo due principali assi: 1) La ricerca sul ciclo di vita dei prodotti a cui partecipa la Facoltà di ingegneria con i professori Marta Flamini ed Elpidio Romano; 2) la ricerca sugli indici di sviluppo alternativi al PIL, a cui partecipano le Facoltà di Economia (con il professor Alberto Romolini) e di Scienze della comunicazione (con i professori Rosanna Scatamacchia e David Gargani).
La ricerca sugli indicatori di sviluppo alternativi al PIL costituisce uno degli aspetti centrali della riflessione sulla sostenibilità. Giungere ad un modello di sviluppo sostenibile significa dare vita a processi produttivi che tengano conto contemporaneamente di diverse dimensioni: l’ambiente, la salute, l’istruzione, la disponibilità di beni primari, il tempo libero. Il PIL serve a misurare la ricchezza prodotta da un paese, come tale è un indicatore prezioso, ma non offre di per sé né informazioni sulle condizioni di vita della popolazione del medesimo paese né tanto meno tiene in considerazione le esternalità prodotte dagli impatti ambientali. Le cose non cambiano se si usa come indice il solo PIL pro capite: la ricchezza prodotta incide sulle condizioni di vita solo se i processi economici includono forme di redistribuzione e se si tiene in considerazione l'impatto ambientale generato, promuovendo e favorendo processi economici più efficienti in termini energetici e meno impattanti. Considerando i soli aspetti sociali, tuttavia anche il riferimento al reddito medio non sarebbe sufficiente perché non tiene conto della complessità delle relazioni tra le varie dimensioni che contribuiscono al benessere.
Esistono, e sono ormai acquisiti dalla letteratura scientifica più aggiornata, esempi di indicatori di sviluppo alternativi al PIL pro capite (HDI - Human Development Index, BES - Benessere Equo e Sostenibile, ISEW - Index of Sustainable Economic Welfare o GPI Genuin Progress Indicator, BLI - Better Life Index) che sono nati per tenere conto di questa complessità. La ricerca su questi temi coinvolge numerose discipline (economia, filosofia, ingegneria, biologia, storia, sociologia, statistica) e si propone di individuare quali parametri delle tre dimensioni di sostenibilitá ambientale, sociale, ed economica, possano essere usati come indicatori da considerare in indici per misurare la performance e il miglioramento delle condizioni di vita. Il capability approach proposto da Sen e Nussbaum offre criteri teoricamente fondati per individuare le dimensioni rilevanti per la valutazione di benessere e sviluppo umani e dei settori produttivi (imprese). Il PIL resta tuttavia il principale indice discusso dalla politica e dagli economisti e dai media al fine di decidere le politiche economiche. La ricerca si propone – riprendendo in esame la letteratura esistente (ad esempio A. Sen, M. Nussbaum, J. Stiglitz, J. Sachs, J. Fitoussi, E. Giovannini) – di studiare gli indici alternativi individuandone pregi e limiti. L’obiettivo è quello di valutare la possibilità di pervenire ad una nuova proposta di indicatore/indice che possa sostituire (o affiancare) il PIL pro capite ed i tradizionali indici macroeconomici e rivelarsi più efficace nel dar conto della complessità. Tra le proposte in discussione vi è quella della possibilità di “monetizzare” le variabili esaminate al fine di misurare le tre dimensioni di sostenibilità e le esternalità ambientali e sociali anche in termini economici. Inoltre, la ricerca guarda anche a livello micro, ovvero allo studio degli indici di sostenibilità e nelle loro modalità di misurazione nell’ambito degli studi sull’impatto economico, sociale ed ambientale prodotto dall’attività delle imprese operanti nei diversi settori produttivi. In tale contesto, l’ambito di studio si concentra nell’innovazione degli indici di misurazione e nella verifica della loro effettiva capacità rappresentativa in merito all’impatto prodotto dall’attività imprenditoriale sulla società e sull’ambiente.
Un primo risultato del gruppo di lavoro è il Digital Talk: Narrare la sostenibilità, moderato dal Prof. David Gargani a cui hanno partecipato la Prof. Marzia Traverso full professor and head of Chair and Institute of Sustainability in Civil Engineering in RWTH Aachen University, la Prof. Marcella Mulino, professore ordinario di Politiche economiche presso l’Università dell’Aquila e la Prof. Letizia Fazio, Professore di Metodi della ricerca sociale dell’Università Telematica Internazionale Uninettuno. L’incontro è rientrato nell’ambito dei Digital Talk per il tema, ma può essere considerato un seminario scientifico per caratteristiche degli interventi e durata dell’incontro.

Partecipazione del personale docente UniNettuno

Alberto Romolini
David Gargani
Rosanna Scatamacchia