Attività di Ricerca - Facoltà di Scienze della Comunicazione - Linee di Ricerca
S.S.D. L-ART/06 CINEMA, FOTOGRAFIA E TELEVISIONE
Prof. Dario Edoardo Viganò – Professore ordinario
L’attività di ricerca del Prof. Dario Edoardo Viganò, Vicecancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali con specifica competenza per il settore della comunicazione, si focalizza in particolare sull’analisi del rapporto tra i media e il mondo cattolico con un approccio che integra semiotica, audience studies, prospettiva storica ed etica della comunicazione. Gli interessi scientifici del prof. Viganò sono rivolti in particolare ai seguenti ambiti:
Le politiche dei cattolici e il cinema
- Dal 2020 è presidente e responsabile scientifico del Centro di ricerca “Catholicism and Audiovisual Studies” dell’Università UniNettuno. In questo ambito ha assunto la direzione scientifica del progetto “Digitalizzazione e valorizzazione dei Cinegiornali “Attualità Cattolica – Roma nel mondo” e la responsabilità scientifica del progetto “Analisi e valorizzazione della documentazione storico archivistica sul cinema ed i cattolici” finanziato nell’ambito del bando 2020 “Progetti speciali per il cinema e l’audiovisivo” della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura. Nel 2021 ha tenuto lectio magistralis presso l’Università di Torino (Campus Universitario di Cuneo nell’ambito dei corsi di Economia e Gestione delle Imprese ed Economia e Gestione delle Imprese di Servizi) e il Conservatorio di Cosenza (inaugurazione dell’Anno Accademico); ha curato l’intervento di apertura della conferenza annuale dell’Associazione HD Forum Italiana intitolata “Media del domani: tecnologia, contenuti e consumo”.
- 2014 al 2016 partecipa al PRIN 2012 dal titolo “I Cattolici e il cinema in Italia tra gli anni '40 e gli anni '70” con l’Università degli Studi di Milano (Url: http://users.unimi.it/cattoliciecinema/home/). È stato anche relatore: al I Workshop di apertura del PRIN all’Università di Milano (vedi qui) con una relazione dal titolo “Le istituzioni, tra Azione Cattolica e CEI” (28 maggio 2014); al III Workshop "I cattolici tra immagine sacra e religiosa”, all’Università di Milano, (vedi qui) con una relazione dal titolo “I processi di elaborazione dei documenti del magistero. Il caso della "Communio et Progressio" (11 novembre 2015), sfociata poi nel saggio, con lo stesso titolo, su "Schermi. Storie e culture del cinema e dei media in Italia", V.2/N.3 del 2018 (vedi qui). È stato anche nel comitato scientifico del convegno finale svoltosi all’Università di Milano, dall’8 al 10 giugno 2016 (Url: http://users.unimi.it/cattoliciecinema/).
- 2014 con l’Area Studi della Fondazione Ente dello Spettacolo, Convegno internazionale “50 anni fa Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini” alla Mostra del Cinema della Biennale di Venezia 2014, presso lo Spazio della Fondazione presso l’Hotel Excelsior (Venezia Lido). Il Convegno è stato organizzato per l’anniversario dell’opera di Pasolini alla Mostra di Venezia (4 settembre 1964).
- Dal 2004 al 2006 Ricerca sul rapporto cattolici e cinema con particolare attenzione alle politiche dei cattolici nel cinema (con Ruggero Eugeni). La ricerca ha prodotto tre volumi: D.E. Viganò, R. Eugeni (a cura di), Attraverso lo schermo. Cinema e cultura cattolica in Italia, 3 Voll., Ente dello Spettacolo, Roma 2006.
- Dal 2004 al 2013, nel periodo di Presidenza della Fondazione Ente dello Spettacolo, ha ricoperto anche il ruolo di Curatore scientifico-editoriale dei Convegni di studi in occasione del Tertio Millennio Film Fest dedicati al rapporto tra Cinema e Sacro.
- Dal 2004 al 2013, Direttore scientifico-editoriale della collana “Frames” della Fondazione Ente dello Spettacolo.
- Dal 2004 al 2013, nel periodo di Presidenza della Fondazione Ente dello Spettacolo, Curatore scientifico e coordinatore con Luca Venzi dei Convegni internazionali di studi sul cinema. In particolare si ricordano: “Neorealismo e presente dell’immagine”, 23-24 ottobre 2007, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale; “50 fois Nouvelle Vague”, 17-18 febbraio 2009, per i cinquant’anni dalla Nouvelle Vague, presso l’Ambasciata di Francia a Roma; “Nuovo cinema tedesco. Storia, figure, eredità”, 6-7 ottobre 2011, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Studi Germanici, a Villa Sciarra-Würts a Roma.
Industria e mercato dell’audiovisivo
- 2004 al 2013, nel periodo di Presidenza della Fondazione Ente dello Spettacolo, ha avviato e curato la ricerca annuale “Rapporto. Il Mercato e l’Industria del Cinema in Italia” in collaborazione – e successivamente in coedizione – con la Direzione Generale Cinema MiBACT (dal 2009 al 2014). La ricerca ha visto anche la stabile collaborazione con Istituto Luce-Cinecittà e Rai Cinema. Per la presentazione del “Rapporto”, veniva inoltre organizzato un Convegno internazionale di studi presso l’Università LUISS Guido Carli, in presenza delle principali istituzioni e associazioni di categoria del settore cinema e audiovisivo.
Prof. Gianluca della Maggiore – Docente a contratto
L’attività di ricerca del Prof. Gianluca della Maggiore, maturata nell’ambito della storia contemporanea e specificamente nell’alveo degli studi storico-religiosi, si è progressivamente specializzata nello studio del rapporto tra il cattolicesimo e la cultura visuale con particolare attenzione al cinema e, secondariamente, alla fotografia e alla televisione. Il percorso accademico, caratterizzato da una attitudine interdisciplinare, lo ha condotto a sviluppare l’attività scientifica seguendo principalmente tre poli tematici.
Cattolicesimo e cinema
Questo filone di studio, teso a ricostruire le linee del rapporto tra la Chiesa cattolica e il cinema con specifico riguardo alle politiche della Santa Sede, è stato sviluppato lungo un percorso che, partendo dalla ricerca di dottorato in storia contemporanea su cinema e cattolici in età fascista svolta presso l’Università di Roma Tor Vergata, ha portato a compiere uno scandaglio ampio e vario su fonti audiovisive e cartacee condotto in archivi e cineteche ecclesiastiche e non. Il percorso si è sviluppato dapprima (2015) presso l’Università degli Studi di Milano con un contratto di attività di supporto alla ricerca nell’ambito del PRIN 2012 dal titolo I cattolici e il cinema in Italia tra gli anni '40 e gli anni '70 coordinato dal prof. Tomaso Subini, poi con l’attività triennale di ricerca (2016-2019) come assegnista presso la Classe di Lettere della Scuola Normale Superiore di Pisa con un progetto dal titolo Santa Sede e cinema sotto il pontificato di Pio XII condotto con la supervisione del prof. Daniele Menozzi e in stretta collaborazione con la Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede. I risultati di queste ricerche sono stati discussi in vari convegni nazionali e internazionali e sono sfociati in articoli e saggi in volume e nella monografia Catholicism and Cinema. Modernization and Modernity (con T. Subini), Mimesis International 2018. In quest’ambito il prof. Della Maggiore ha promosso due giornate di studi presso la Filmoteca Vaticana e la Scuola Normale Superiore; ha curato per la Fondazione Ente dello Spettacolo la direzione scientifica della mostra Papi in soggettiva. I pontefici, il cinema, l’immaginario (Monza e Milano, 2017); è stato consulente scientifico per la progettazione e realizzazione della serie di Webdoc Il cinema dei papi. La Filmoteca Vaticana promosso in occasione del 60° anniversario della Filmoteca Vaticana e realizzato da Vatican Media e Officina della Comunicazione. Nel corso del 2021 ha discusso i risultati di queste ricerche nell’ambito del Convegno nazionale Lo stato e il futuro della ricerca organizzato dalla Consulta Universitaria del Cinema (13-14 settembre) e in un panel dei Cantieri di Storia della SISSCO (15-17 settembre) con una relazione dal titolo Un «cavallo di Troia nel campo avversario». I progetti vaticani per una terza via cattolica sullo scacchiere della Guerra fredda cinematografica (1943-1952). Ha in corso di preparazione il volume Pope Leo XIII. Storia e mito dei primi film Biograph in Vaticano, con Utet Università.
Modelli di santità nella cultura visuale
Questa linea di ricerca si concentra sull’analisi dei modelli di santità in rapporto alle trasformazioni incorse nella cultura visuale (fotografia, cinema, televisione, media digitali) dall’Ottocento ai giorni nostri. Quello della cultura visuale è un campo di studi a forte taglio interdisciplinare, sempre più affermatosi negli ultimi anni, teso a indagare la dimensione culturale — tecnicamente, socialmente e storicamente determinata — delle immagini e della visione. Con questa prospettiva sono state condotte ricerche mirate su grandi figure di santi ‘nazionali’ (S. Francesco, S. Caterina, S. Giovanni Bosco) e, più in generale, sui modelli di narrazione della santità nella cinematografia e nella fiction televisiva italiana. I risultati sono stati presentati in vari convegni e pubblicati su articoli e saggi in volume (in particolare ne L’Italia e i santi. Agiografie, riti e devozioni nella costruzione dell'identità, volume curato per la Treccani da D. Menozzi e T. Caliò e nella monografia, in corso di realizzazione per Viella, Don Bosco. Il santo dei giovani dalla questione sociale ai social media. In questo filone si inserisce anche la collaborazione al progetto in corso della IULM di Milano “Il visibile parlare”. Giovanni Papini e le arti visive, curato dal prof. Tommaso Casini, con una ricerca sui soggetti cinematografici papiniani su S. Francesco e S. Caterina. La ricerca è sfociata nella preparazione, in curatela col prof. Casini, del volume Giovanni Papini e il non finito cinematografico. Trattamenti inediti per i film su Santa Caterina e San Francesco, Scalpendi Editore, in corso di pubblicazione.
Valorizzazione del patrimonio storico archivistico sull’audiovisivo
L’esperienza accumulata nell’ambito di archivi e cineteche specializzate e le collaborazioni professionali in campo storico-archivistico e di comunicazione della storia con vari istituti culturali (Istituto Luigi Sturzo di Roma, ISRT di Firenze, Istoreco di Livorno) ha condotto a maturare una specifica attenzione alle problematiche relative alla salvaguardia, digitalizzazione e valorizzazione del patrimonio storico documentario in ambito audiovisivo. Tutto questo è sfociato in particolare nell’ideazione per Uninettuno del progetto di ricerca sulla Digitalizzazione e valorizzazione dei cinegiornali “Attualità cattolica-Roma nel mondo” e nella costituzione, col prof. Dario Edoardo Viganò, del Centro internazionale di ricerca “Catholicism and Audiovisual Studies” (CAST).
Nel corso del 2021 ha assunto il coordinamento delle attività di ricerca del progetto “Analisi e valorizzazione della documentazione storico archivistica sul cinema ed i cattolici” sviluppato dal CAST e finanziato nell’ambito del bando 2020 “Progetti speciali per il cinema e l’audiovisivo” della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura.
In quest’ambito ha organizzato il Digital Talk La porta del cielo (1945) di Vittorio De Sica. Roma occupata, il neorealismo, uomini e film da salvare (1 marzo 2021), moderato dal Prof. Dario Edoardo Viganò, con Alberto Anile, Conservatore della Cineteca Nazionale, Simona Ferrantin, responsabile ISACEM, Prof.ssa Rosanna Scatamacchia, Docente di Storia Moderna e Contemporanea UniNettuno.
Ha partecipato all’unità UniNettuno (prof. Alessandro Caforio e prof. Alessandro Pollini) per il bando Horizon 2021 con la proposta Charismatic. Unfold the story (Engineering, Charisma, Digital Catapult, TNO, Holo-Light, DsTeche, Umeå University, Euroklesi, Cosmote, DR, VAT Theater, School of Digital Arts, SIGMA, UEP, British Broadcasting Company) sviluppando il prototipo St. Peter Immersive Storytelling. From Digital Archives to Interactive Paste.
S.S.D. L-ART/04 MUSEOLOGIA E CRITICA ARTISTICA E DEL RESTAURO
Prof.ssa Anna Villari – Professore associato
L’attività scientifica della Prof.ssa Anna Villari si concentra attorno ai seguenti temi:
Storia di collezioni e allestimenti museali, pubblici e privati, analisi di problematiche e sviluppo di progetti di riallestimenti museali, anche con l’ausilio di nuove tecnologie. Come storica dell’arte e museologa ha analizzato e pubblicato ricerche inerenti collezioni museali pubbliche e private (tra cui Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, Galleria d’Arte Moderna di Palermo, Vittoriale di Gabriele d’Annunzio); come responsabile delle attività culturali della Struttura di missione per gli anniversari di interesse nazionale della Presidenza del Consiglio, per la quale è stata dirigente e poi consulente scientifica, la prof.ssa Villari ha coordinato progetti di riallestimento o allestimento ex novo di musei pubblici, quali il Memoriale Garibaldi di Caprera (attualmente competenza Mibact, inaugurato nel 2011), il Museo della Repubblica romana e della memoria garibaldina a Roma (attualmente competenza Comune di Roma, inaugurato nel 2011), la Torre di San Martino, la Domus Mazziniana di Pisa (entrambi 2011), o, di prossima apertura, la Casa della Terza Armata di Redipuglia e il Memoriale di Cima Grappa (Competenza Ministero della Difesa).
Come museologa, è consulente per la progettazione di nuove realtà museali, quali il Museo Federico Fellini di Rimini (2021), nel gruppo di lavoro coordinato, per la parte di contenuti e multimediale, da “Studio Azzurro”; il Museo delle Fortificazioni di Roma e della Guardia di Finanza (committenza Regione Lazio-Guardia di Finanza, in corso di avvio lavorazione) il Museo Libera di Roma(Associazione Libera, in corso di lavorazione); il Museo del Fumetto di Lucca (Comune di Lucca, in corso di progettazione).
Artisti e movimenti artistici dal Neoclassicismo alle avanguardie del Novecento, con una particolare attenzione ai rapporti tra storia nazionale e produzione artistica e figurativa. In questo campo di ricerca si è approfondito lo studio della costruzione dell’identità nazionale attraverso le arti figurative dal Risorgimento in poi, attraverso una attività di ricerca su carteggi e fonti inedite e documenti testuali e visivi. Tra gli esiti di queste ricerche pubblicazioni e curatela di mostre, anche nel ruolo di dirigente responsabile e poi consulente per le attività culturali della Struttura di missione per gli anniversari di interesse nazionale della Presidenza del Consiglio, presso cui la Prof.ssa Villari ha prestato servizio dal 2010 al 2018 e nuovamente dal giugno 2021, come esperta museologa e per le attività culturali.
Relazioni tra arte, intellettuali, propaganda politica e comunicazione pubblicitaria, soprattutto attraverso media grafici e manifesti. Facendo ricerca presso collezioni pubbliche e archivi privati, si è portata all’attenzione degli studiosi e del pubblico di mostre e musei, la significativa e spesso inedita produzione artistica italiana nei campi dell’illustrazione, della grafica pubblicitaria e del cartellonismo della prima metà del Novecento, analizzandone le valenze artistiche e, tra la prima guerra e la seconda mondiale, il ruolo pervasivo di propaganda politica.
Comunicazione culturale attraverso giornali, televisione e radio. Basandosi sulla esperienza in qualità di autore maturata a partire dal 2011 per programmi culturali di Rai Cultura, Rai 1 e Radio 3, come collaboratore per riviste culturali (quali “La Lettura”, settimanale del Corriere della Sera), e come autore di documentari (Sky Arte, Istituto Luce), tra i suoi campi di interesse è anche la narrazione, giornalistica, audiovisuale o radiofonica, di opere, momenti e fenomeni storici e artistici .
Ha portato la sua esperienza come museologa e alcuni case studies nei Digital Talk dedicati a: La memoria di Federico Fellini 1920-2020 (18 giugno 2020) con Marco Bertozzi, Professore ordinario di Cinema Fotografia e Televisione dell'Università IUAV di Venezia, Marco Leonetti e Nicola Bassano, responsabili Cineteca del Comune di Rimini, Leonardo Sangiorgi- tra i fondatori di Studio Azzurro, team specializzato in allestimenti museali multimediali - Storytelling culturale e tecnologie (30 marzo 2021), con Luca Lo Pinto, Direttore del MACRO di Roma, Davide Sgalippa, docente e coordinatore del corso di Video Design presso lo IED di Milano, vincitore di una edizione del Compasso d’oro, Stanislao Cantono di Ceva, architetto e videomaker, autore di installazioni interattive audiovisuali, Jacopo Carreras, docente Uninettuno e soundscape designer, vincitore nel 2019 del premio AEAF silver award per il miglior soundscape multicanale per un'opera immersiva.
Come unità Uninettuno, ha partecipato al bando 2020 PRIN (in attesa di valutazione) con una proposta di ricerca dal titolo Luoghi rappresentativi. Per un repertorio critico della monumentalità pubblica in Italia dal Risorgimento alla contemporaneità (UNiversità di Bergamo, Firenze, Bologna, Roma Tre, Uninettuno).
S.S.D. M-FIL/05 FILOSOFIA E TEORIA DEI LINGUAGGI
Prof. David Gargani – Professore associato
L’attività di ricerca del Prof. David Gargani si svolge negli ambiti della semiotica e della filosofia del linguaggio. All’interno di questo settore, i suoi studi riguardano soprattutto la semantica, in particolare i rapporti fra linguaggio, pensiero ed esperienza diretta e l’analisi semiotica delle ideologie. Le due aree di ricerca principali sono: l’ontogenesi del significato (nell’ambito dei rapporti fra linguaggio e pensiero) e l’analisi semiotica delle ideologie e in particolare lo studio dei Cinegiornali Luce e Incom come mezzi di costruzione del consenso. A queste due linee di ricerca se ne sta aggiungendo una terza che si situa tra economia e filosofia morale e politica: lo studio degli indicatori di sviluppo alternativi al PIL e in particolare al PIL pro capite. Le diverse linee di ricerca sono guidate da un filo conduttore che è il pluralismo: la realtà fisica e sociale sono complesse e possono essere indagate e concettualizzate in una pluralità di modi. La creatività degli esseri umani e dei loro sistemi simbolici è in grado di fare fronte a questa complessità. Tale flessibilità concettuale è quindi congiuntamente alla base della cognizione e della semiosi umane e si mostra quindi nel corso dell’ontogenesi del significato. Le ideologie intese in senso peggiorativo sono invece il frutto di una cancellazione delle opzioni possibili. Tale presupposto si applica anche alla ricerca sugli indicatori alternativi al PIL. La visione che considera quest’ultimo come unico indicatore di sviluppo non tiene conto di una serie di dimensioni fondamentali della vita umana.
Lo studio del significato verbale (ontogenesi del significato) è uno dei temi centrali delle diverse discipline che riflettono sul linguaggio e sulla conoscenza umana. Il dibattito degli ultimi trent’anni è caratterizzato dal confronto fra due famiglie di teorie: quelle legate alla svolta linguistica prevalenti dai primi del Novecento fino a metà degli anni Settanta e quelle legate alla svolta cognitiva prevalente nel periodo successivo. Il primo approccio, legato ad una parte della filosofia analitica, alla linguistica e alla semiotica strutturale, ritiene che le lingue e gli altri sistemi di segni abbiano un ruolo rilevante nella strutturazione del pensiero tipicamente umano, il secondo, legato allo sviluppo delle scienze cognitive, sostiene il primato della cognizione naturale (innata o fondata sull’esperienza), solo su questa base potrebbero quindi innestarsi i sistemi semiotici culturali. L’ontogenesi del significato si pone come terreno privilegiato per affrontare questi problemi. L’obiettivo delle ricerche sviluppate all’interno di questa linea è stato quello di trovare una sintesi fra le due famiglie di teorie, in particolar modo fra la semantica cognitiva esperienzialista ed embodied (Lakoff, Johnson, Fauconnier, Turner, Borghi, Gallese, Rizzolatti) e le teorie ispirate alla formatività del linguaggio (Saussure, Wittgenstein, Vygotskij, De Mauro, Prieto, Veggetti). Questo lavoro è giunto ad una prima sistematizzazione col volume La nascita del significato, edito da Guerra nel 2004. Nel testo e in una serie di articoli che arrivano fino al 2018 si sviluppa il punto di vista (sostenuto dalla semantica cognitiva) per cui la semiosi umana e con essa l’apprendimento delle lingue storico-naturali, si fonda sulla cognizione pre-linguistica, in particolar modo sulla formazione di concetti esperienziali fondati sulla percezione e l’azione e sulla capacità di formare meta-rappresentazioni implicite. Lo sviluppo del linguaggio e della semiosi in genere trasformano però queste conoscenze prelinguistiche riorganizzandole in una rete di relazioni fra segni. La semiotizzazione del pensiero rende queste conoscenze oggetto di riflessione, rendendo possibili le meta-rappresentazioni esplicite e la presa di coscienza dei concetti.
In questa fase, la ricerca si sta indirizzando verso uno studio dei presupposti cognitivi dell’ontogenesi e della filogenesi del linguaggio. La creatività di regole (la capacità delle lingue di mutare regole e unità di base e di continuare a funzionare) è posta da De Mauro alla base del funzionamento delle lingue. L’indagine attuale mira a mostrare come la cognizione e la semiosi umane si fondino sulla creatività intesa come capacità di categorizzare il mondo in una pluralità di modi. Intesa in questo modo, la creatività sarebbe alla base della cognizione e della semiosi umane. In particolare, i bambini mostrerebbero fin dai 12-18 mesi la capacità di effettuare sperimentazioni controllate (senso-motorie) per scoprire leggi e costruire concetti sganciati dal contesto. I punti di riferimento di questa indagine, oltre a De Mauro, sono Piaget, Vygotskij, Nelson, Benelli, Garroni e i primi risultati appaiono nei saggi apparsi nel 2018. La ricerca su tali temi si è collegata agli aspetti più teorici della filosofia del linguaggio e della semiotica. Si tratta del tema dei rapporti tra linguaggio, pensiero e realtà, con una particolare attenzione al dibattito tra realismo e anti-realismo e tra teorie arbitrariste e anti-arbitrariste del significato. In questo ambito i punti di riferimento di Gargani sono Wittgenstein, Putnam, Prieto, Cavell. La ricerca è giunta ad una sistemazione coerente nel volume Filosofia del linguaggio e ontogenesi del significato edito da Aracne e pubblicato il 28 ottobre 2021.
Il presupposto generale del lavoro di ricerca sull’analisi semiotica delle ideologie è che esistano diverse visioni del concetto di ideologia, che possono essere ricondotti a due visioni principali: una neutra che considera l’ideologia come una rete di credenze e di valori sostenuti da un gruppo sociale più o meno ampio; l’altra peggiorativa, che considera l’ideologia come un sistema chiuso che cancella una parte dei valori e delle credenze possibili. Dato che con De Mauro, Eco ma anche con gli sviluppi in senso dinamico e pluriforme del concetto di cultura e di identità culturale (Sen, Amselle), possiamo pensare che il sistema semantico globale sia un sistema aperto e contraddittorio che contiene credenze e valori anche opposti, l’ideologia e i messaggi ideologici cancellano tutte le componenti scomode di quest’ultimo. Questi presupposti generali sono stati applicati allo studio dei cinegiornali Luce e Incom come mezzi di costruzione del consenso. Questa parte della ricerca ha richiesto uno studio empirico dei cinegiornali Luce e Incom, come anche del contesto storico e politico e si è fondato su una collaborazione con Antonella Pagliarulo, storica ed esperta di audiovisivi e di propaganda politica. Il lavoro per ora si è concentrato soprattutto sui cinegiornali Luce. Primo esito di questo lavoro è stata la partecipazioni a convegni e seminari e di un articolo (Gargani, Pagliarulo, 2011). Sono inoltre assegnate e discusse diverse tesi di laurea.
Gargani ha partecipato come Unità Uninettuno al PRIN 2020 col progetto ‘Téchne’ e ‘Politiké’. Verso una regolazione della rete. Pluralismo, (dis)informazione, democrazia digitale. Il suo apporto è collegato al ruolo di filtro “ideologico” che possono assumere i “sistemi di raccomandazione” fino a generare le “echo-chambers”. Il progetto è stato valutato positivamente ma non finanziato.
La linea di ricerca sugli indicatori di sviluppo alternativi al PIL è collegata ad un progetto più ampio di collaborazione tra Uninettuno e lo Institute and Chair of Sustainability in Civil Engineering in RWTH Aachen sui temi della sostenibilità. La collaborazione è iniziata nel luglio del 2018. Il presupposto della linea di ricerca sugli indicatori di sviluppo è che il PIL dà indicazioni sullo stato dell’economia e della produzione di un paese, ma non sui suoi effetti sulla vita reale della popolazione del medesimo paese. Lo stesso vale per il PIL pro capite. In questo senso, il tema si ricollega a quello delle ideologie: l’uso di quest’ultimo indicatore come indice di sviluppo e/o di benessere cancella il fatto che non necessariamente la ricchezza prodotta viene redistribuita ad un qualsiasi livello. Il tema è però più ampio: si tratta di comprendere quali dimensioni sociali, economiche, esistenziali possano e debbano essere considerate un indice di miglioramento delle condizioni di vita. La ricerca mira quindi allo sviluppo delle ricerche di studiosi come A. Sen, M. Nussbaum, J. Stiglitz, J. Sachs, J. Fitoussi, E. Giovannini che hanno contribuito alla creazione di indici alternativi. In particolare, il “capability approach” proposto da Sen e Nussbaum offre criteri fondati teoricamente per valutare le dimensioni rilevanti per valutare il benessere dei cittadini di uno stato. Tra gli obiettivi della ricerca vi è quello di giungere ad una sintesi e ad una proposta che possa aspirare alla sostituzione del PIL pro capite. Uno degli interrogativi è se sia utile e possibili “monetizzare” le variabili esaminate al fine di rendere più utilizzabili gli indicatori.
Un primo risultato del gruppo di lavoro è il Digital Talk: Narrare la sostenibilità, moderato da Gargani.
S.S.D. M-STO/04 STORIA CONTEMPORANEA
Prof.ssa Rosanna Scatamacchia – Professore associato
L’attività di ricerca svolta si inquadra nell’ambito della Storia contemporanea e, specificatamente, all’interno di un filone di studi che ha privilegiato la storia sociale dell’Otto e del Novecento, con particolare riguardo ai rapporti con la storia economica e con la storia delle istituzioni, ma con sortite anche nel periodo antecedente. Si è interessata – principalmente – di storia delle élite e di turismo nell'Italia della Belle Époque, di istituzioni finanziarie e di crisi, di storia del credito e di storia dei consumi, nonché di storia della storiografia.
Parallelamente all’attività di ricerca scientifica ha maturato una pluridecennale esperienza nell’universo degli archivi cartacei: dalla partecipazione al progetto di censimento e catalogazione degli archivi di deposito dei Ministeri promosso dall’Archivio centrale dello Stato-ACS, a quello per la mostra ed il catalogo Soldi d’Italia. Un secolo di cartamoneta, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Parma e Monte di credito su pegno di Busseto, al progetto di ricerca nazionale dell’Archivio Storico degli Economisti-ASE, per la realizzazione di una Guida alle carte inedite degli economisti italiani, in concorso col Centro Ricerche Informatiche per le Discipline Umanistiche-SIGNUM e la Scuola Normale Superiore-SNS di Pisa; alla collaborazione con l’Associazione Bancaria Italia e con la Banca d’Italia, nel quadro dei progetti posti in essere per i centocinquant’anni dall’Unità d’Italia.
Una diretta e pluriennale esperienza nel campo delle fonti fotografiche e audiovisive (svolta principalmente presso l’Archivio Storico dell’Istituto Luce), ha consentito un deciso allargamento del campo della ricerca ai rapporti tra fonti multimediali, storia e memoria; temi sui quali si è cimentata anche nella didattica al Master di I livello «Digital Heritage. Cultural communication trough digital Technologies» (presso la Facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza).
Se gli aspetti della ricerca storica, in Europa, nel rapporto con le fonti audiovisive e fotografiche, continua a rappresentare un non trascurabile asse di interesse, altri si sono aggiunti nel corso del tempo. Dalle ricerche sul mondo del credito e sui suoi attori è scaturita un’attenzione per l’universo delle professioni del credito, sin qui terreno privilegiato dall’analisi sociologica, affrontato e scandagliato in prospettiva storica.
Negli ultimi anni si sta dedicando ad una ricerca sulla storia sociale della Grande guerra – centrata sulle forme e le evoluzioni del patriottismo a far data dalla fine del Settecento – per la quale ha già svolto ampie ricerche archivistiche ed iconografiche.
Dal 2019 partecipa al progetto di ricerca internazionale Finances familiales et finances publiques en temps de guerre, nel quadro delle attività di promozione della fondazione dell’Università Europea CIVIS - A European Civic University cfr. https://civis.eu/fr/a-propos-de-civis/qui-est-civis, (responsabili per le unità di ricerca: Université di Aix-Marseille Julien Dubouloz, prof. di Storia romana e Directeur del Département d'Histoire, e Guy Le Thiec, prof. di Storia moderna; Università di Tubinga Bernd-Stefan Grewe, prof. di Storia contemporanea e Didattica della storia, Direktor der Instituts für Geschichtesdidaktik und Public History; Università Roma Tre Gaetano Sabatini, prof. di Storia economica; Università Uninettuno Rosanna Scatamacchia, prof. di Storia contemporanea). Proprio all’Università di Aix-Marseille ha svolto un seminario, durante il quale sono stati presentati i primi risultati della ricerca sul patriottismo
Un altro filone di ricerca, più recente, è quello della storia dell’ambiente sul quale sta conducendo nuove ricerche d’archivio su materiali inediti nell’obiettivo di una pubblicazione. Questo aspetto presenta anche diversi punti di contatto con un altro programma di collaborazione, avviato, tra l’Università Uninettuno e l’Institute and Chair of Sustainability in Civil Engineering in RWTH Aachen University sui temi della sostenibilità. Rispetto ad un campo visibilmente vasto e dai molteplici risvolti, l’interesse si sta concentrando sull’individuazione e lo studio di indicatori di sviluppo alternativi al PIL, capaci cioè di tener conto di aspetti umani e ambientali fortemente sottovalutati dagli studi di storia economica e finanziaria.