Lo scorso venerdì 17 febbraio è morto all’età di 90 anni Maurizio Scaparro, uno dei grandi maestri del teatro della seconda metà del Novecento. Nato a Roma il 2 settembre del 1932, Scaparro era l’ultimo grande esponente di quel gruppo, di cui fu capostipite Giorgio Strehler col Piccolo dei Milano, che, nel dopoguerra, fece nascere il teatro pubblico e la moderna regia in Italia, portando i propri spettacoli in giro per l'Europa e per il mondo, sicuri che la cultura e il fascino del teatro potessero essere uno strumento centrale per la crescita del paese. E così fu.
Dopo gli studi a Bologna, fu nominato direttore del Teatro di Bolzano (dal 1969 al ‘74), successivamente del Teatro di Roma (1982-90) e, sempre nella Capitale, del Teatro Eliseo (1997-2001). Per quasi venti anni, dal 1999 al 2018, ha diretto il Théâtre des Italiens a Parigi. Fu inoltre a capo della Biennale di Venezia, in cui riuscì a reinventare la magia e la tradizione del Carnevale rendendolo unico e irripetibile.
Nella sua lunga esperienza ha collaborato anche con l’Università Telematica Internazionale Uninettuno, registrando alcune lezioni per il corso “Discipline dello spettacolo” della facoltà di Beni Culturali, con approfondimenti ovviamente sul teatro, ma anche su cinema, regia, arte e grandi autori come Shakespeare, Pirandello e Rossini.