Africa, Europa, e Medio Oriente collegate da un unico ponte Le Università del Mediterraneo via satellite parlano di Pace con i Premi Nobel
11/25/2005
<< Back to Press Release
L’Africa, l’Europa, e il Medio Oriente collegate da un unico ponte satellitare per parlare di pace, di sviluppo e di lotta alla povertà.
Gli studenti dell’Università de il Cairo (Egitto), Amman (Giordania), Rabat (Marocco) e Tunisi hanno infatti potuto dialogare con i Premi Nobel per la Pace intervenuti questa mattina al Teatro Eliseo di Roma, nell’ambito del VI Summit Mondiale in corso questi giorni nella capitale, incentrato quest’anno sul tema Emergenza Africa – dall’attenzione all’azione.
Gli studenti delle Università del Mediterraneo sono apparsi in videoconferenza sugli schermi del Teatro, davanti ad una platea gremita di colleghi delle Università romane, grazie alle tecnologie messe a disposizione dall’Università Telematica Internazionale Uninettuno che, istituita recentemente con decreto del 15 Aprile 2005 dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, nasce dallo sviluppo del progetto Med Net’U, Mediterranean Network of Universities, finanziato dalla Commissione Europea e che mette insieme 31 partners di 11 Paesi dell’area Euro-mediterranea.
A coordinare gli interventi è stata la prof.ssa Maria Amata Garito, Rettore dell’Uninettuno che “sta costituendo un unico grande Network Euro-Mediterraneo di Università a distanza che sfrutta le più recenti innovazioni del settore dell’e-learning e ha da poco attivato il primo canale satellitare che offre corsi anche in arabo”.
Questa mattina, a parlare ai ragazzi di pace e solidarietà, c’era, tra gli altri, Frederik Willem De Klerk, secondo cui “non vanno demonizzati i ricchi, va invece innescata la cooperazione, convincendo i governi ad investire nei paesi poveri, che devono però democratizzarsi”.
Agli studenti di Amman, sul tema della pace in Medio Oriente, Mairead Corrigan Maguire ha detto: “Bisogna innescare un processo di pace e ritengo che ci sia la volontà dei leader di farlo, come c’è l’impegno dell’Europa e degli Stati Uniti”.
Roma, 25 novembre 2005